I “VERI” MAESTRI

/ di Mag

Tutti sentiamo il desiderio di avere un Maestro che, lungo il corso della nostra vita, ci stia sempre affianco dovunque si vada: un Maestro che ci incoraggi, che ci indichi la strada giusta da percorrere.

Essere un Maestro significa assumersi un impegno, significa “generosità”.

Essere Maestro è il contrario di essere individualista.

Essere Maestro è il non pensare a sé, al proprio immediato tornaconto.

Esiste un istinto egoista in ciascuno di noi che cerca di evitare i fastidi, le fatiche, i sacrifici … essere Maestro significa aiuto per chi è ancora all’inizio o a metà della strada, è segnalare le svolte improvvise e gli ostacoli e offrire suggerimenti ed ispirazioni, far luce per quelle vie che appaiono oscure o difficili, ma anche redarguire con severità e senza indugio tutti coloro che pensano di poterle affrontare con sufficienza e faciloneria.

Il “vero” Maestro non si accontenta, il “vero” Maestro vuole da te il tuo meglio e ti predispone “attizzandoti” affinché tu possa riuscire ad esprimerlo.

I Maestri, quelli veri, hanno in loro l’innato piacere di aiutare, il piacere di trasmettere ad altri le proprie conoscenze, di tramandare le proprie esperienze a chi verrà dopo e vivendo di questo piacere sanno di essere “impopolari” fra gli appartenenti per stirpe genetica o infusa alla “casta” .

Non si può aver fretta di trovarli, perché nell’arco della vita se ne incontrano pochi, uno, due al massimo tre e nell’attesa non ci si deve far ingannare da chi osteggia falsi carismi, da chi s’impegna unicamente alla costruzione di “monumenti personali” e nei propri mausolei si piace darsi contorno di gabellieri, servi-schiavi e cicisbei.

I veri Maestri non spengono i desideri dei loro discepoli, non addormentano le loro coscienze, le loro iniziative, i veri Maestri non temono il confronto, sono dialettici e problematici.

Tutti abbiamo bisogno di “veri Maestri” perché sono loro i reali catalizzatori delle piccole o grandi idee che possono cambiare in meglio il mondo.