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IL FRAINTENDIMENTO
visita al museo-reggia Capodimonte Napoli
18 giugno 2017
/di Mag
Avevamo poco più di un’ora per visitare di due piani del Museo e poi il bus panoramico, che ci aveva condotti fin sulla collina, sarebbe ripartito senza di noi e quindi, decidemmo con un po’ di rammarico di visitare solo un piano, rimandando la visita del resto della Reggia-museo ad altra occasione.
Una Signorina, al primo piano, ci indica da dove iniziare la nostra visita e c’introduce anziché verso la collezione d’arte Farnese, ossia la collezione avviata da colui che divenuto Papa col nome di Paolo III nel 1500 raccolse quadri dei maggiori pittori ed artisti dell’epoca e commissionò quadri ai più grandi maestri del suo tempo, quali Raffaello, Tiziano…. “ecco appunto quella avrei voluto vedere” … ci imbuca, con nostra grande sorpresa, in una mostra riguardante la commedia dell’arte Napoletana, Picasso i suoi studi su “Parede” e il poeta francese Jean Cocteau .
“Va beh! Una mostra con il nome Picasso in prima pagina, in fin dei conti, già m’intriga …”
Arti viventi : Presepi e commedia dell’Arte
“Il cibo, Dio e la fornicazione, ecco i moventi di questo popolo romanzesco.”
scrive lo scrittore, drammaturgo e poeta Jean Cocteau a proposito dei Napoletani in una lettera del 1917.
Anche Picasso è affascinato dalla città di Napoli e la sua cultura dove si uniscono il sacro ed il profano.
Grande fu l’interesse di Picasso per l’arte presepiale le marionette e il teatro popolare partenopeo.
Picasso è suggestionato dalla teatralità dei presepi e dall’uso dei materiali poveri utilizzati per le scenografie come lo sono il legno, la carta, il cartone, il sughero, lo stucco, materiali a lui già noti perché utilizzati nel primo cubismo e materiali che lui disegnerà con ogni probabilità, nel sipario dello spettacolo teatrale e coreutico “Parade” ideato da Jean Cocteau.
A Napoli Picasso scopre anche il teatro popolare, con le maschere della commedia dell’arte, Pulcinella in particolare lo conquista, e di questa maschera acquista due riproduzioni.
Di Pulcinella dice Benedetto Croce :
“Non si sa bene se questa maschera sia il ritratto, la caricatura o l’ideale del napoletano”
di fatto Pulcinella a teatro o agli angoli delle strade con la sua “apparente” stupidità e flemmatica fesseria faceva ridere per le sue smorfie, i suoi giochi, la sua sfortuna e la sua continua “grande fame”, ma in verità Pulcinella non è stupido, Pulcinella è furbo ma allo stesso tempo è comico e poi all’occorrenza non risparmia, a chi se le merita, risposte per le rime, naturalmente sempre con la sua famigerata “flemma”.
“Parade” spettacolo teatrale e balletto ideato dal poeta Jean Cocteau, scenografie e costumi di Picasso, musica di Satie.
La prima di “PAREDE” avviene il 18 maggio del 1917 a Parigi e l’argomento del balletto è un malinteso fra reale e irreale. Di fronte ad alcune case di Parigi si esibisce un teatro ambulante e tre numeri di music-hall fanno da parata allo spettacolo. (da qui il titolo “PAREDE”)
Un prestigiatore cinese, una ragazzina americana, due acrobati e tre manager che fanno pubblicità.
La folla confonde la parata con lo spettacolo vero e proprio e ciascun artista cerca attraverso il proprio linguaggio “incomprensibile” di far capire agli spettatori il malinteso, ma nessuno lo capisce …. e tutto degenera …”
Il tema è quindi incentrato sul fraintendimento e la sorpresa, la stessa che colpisce ciascun spettatore per il contrasto fra la pittura tradizionale del sipario e lo choc dell’allestimento di un balletto cubista e poi, (come se non bastasse!) la musica “rumoristica” di Satie che prevedeva ticchettii di macchine da scrivere e colpi di rivoltella, i costumi stravaganti di Picasso, le coreografie bizzarre dei balletti, insomma la platea in sala non ci capì più nulla e già alla prima iniziò a protestare, la performance dovette interrompersi e, infine, non riuscì ad arrivare in fondo.
In una descrizione della prima serata redatta da un giornalista del tempo si legge:
“Un cavallo è uscito sul palco indossando una maschera cubista e ha cominciato ad eseguire trucchi da circo – si è inginocchiato, ha ballato e si è inchinato. Il pubblico credendo che i ballerini stessero a prendere in giro, (ha iniziato a protestare) ha completamente perso la testa: gridavano : ”Morte ai russi !” “ Picasso Crucco !” I russi sono Crucci !”. (!?)
Strumenti e musici : uno stilema picassiano
Esistono alcun soggetti e temi ricorrenti nelle opere di Picasso ad esempio lo sono le nature morte e la musica.
Il sipario di “Parede” ad esempio presenta un tavolo con caffetteria, oggetti già ripetuti più volte nei propri dipinti con bicchieri e bottiglie.
Tuttavia è sicuramente la figura del “chitarrista” che ricorre con grande persistenza come motivo iconografico nei propri dipinti e disegni: a Picasso piace rappresentare strumenti musicali isolati, come nel quadro “Amo e Eva” del 1913, e poi ricordiamo il nervoso disegno a penna dei due musici realizzato nel 1919 per la copertina dello spartito “Ragtime” di Stravinsky.
Nel 1972, un anno prima della sua morte, dipinge ancora un ultimo “Chitarrista”, personaggio del musico in abito da torero.
In un certo qual modo anche noi siamo stati prede di un “fraintendimento” artistico essendo finiti in visita ad una mostra anziché l’altra … ma, a differenza degli spettatori di “Parede”, noi ne siamo usciti compiaciuti !
IL MUSICO
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