il punto di vista
I ragazzini suonavano, ma nessuno li ascoltava…
21 dicembre 2017
/ di Mag
Tempo fa lessi una lettera piuttosto accorata del padre di una studentessa di musica a Renzi che descriveva il comportamento di esponenti politici all’audizione di un concerto nel quale si esibiva sua figlia con altri giovani concertisti studenti dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia: riassumo brevemente alcuni punti salienti della lettera :
“… oggi mia figlia quattordicenne ha suonato con la JuniOrchestra dell’Accademia nazionale Santa Cecilia a Roma all’evento del Pd ….. è tornata a casa in lacrime umiliata e mortificata dalla totale assenza di attenzione da parte del pubblico durante la loro esecuzione ….. . Mentre i ragazzi erano impegnati nella difficile esecuzione di musiche di Beethoven e Tchaikovsky il pubblico in sala era principalmente impegnato a prodigare saluti non solo parlando a voce alta, ma camminando e urlando, rendendo ai ragazzi di fatto impossibile l’esecuzione stessa. … Ma è mai possibile ? Un convegno che parla di educazione e di scuola …. ed i cui partecipanti trattano i ragazzi ed il loro impegno in questo modo ? Credo che la Buona Scuola inizi proprio da qui: dal rispetto dei ragazzi prima di tante belle parole e oggi questo è venuto drammaticamente a mancare ……”
Fermo restando tutto il discorso sul rispetto e sul buon esempio che dovrebbero fornire per primi i nostri politici e comunque gli adulti in generale …. Ma insomma non lo si è ancor capito che un evento di musica classica (al quale non vi sia come protagonista una star a livello internazionale) è uno spettacolo che può interessare una ristretta cerca di adepti appassionati e parentado vario ?!
E poi ci vogliamo mettere il fatto che oggi (specialmente nell’ambito politico) innanzitutto si vuole apparire, farsi notare, sorridere e farsi “serphi” a stringere mani !
Oggi non si ha più tempo per le cose serie, non si ha più pazienza, non si ha più voglia di ascoltare tutto ciò che ci viene indistintamente proposto, (a meno che non si è drasticamente costretti) oggi si vuole solamente parlare, parlare, parlare, commentare, criticare … perché tutti hanno qualcosa su cui parlare, dire, manifestare, brontolare, tutti hanno torti da sbandierare e nessuno ha più voglia di stare ad ascoltare in maniera approfondita, perché il prendersi in carico un problema è una eventualità irrealizzabile, ogni soluzione dipende da una decisione posta sempre più a monte, così, oggi, il fare è un fatto unico e finalizzato a se stesso, è un elegia soggettiva, tu suoni, tu dipingi, tu scrivi, tu fai, tu operi, tu lavori, tu detti … che tu lo faccia bene o male è un fatto che, in fin dei conti, non interessa a nessuno, è già molto che tu lo possa fare, (eccezion fatta per le genialità) quello che tu fai resta a tuo rischio e pericolo, non lo vuoi fare ? Nessun problema, ci sarà qualcun altro che lo farà al posto tuo ….
La spersonalizzazione è, per la nostra economia, una norma irrinunciabile, a meno che quello che tu stia facendo non sia qualcosa di estremamente rivoluzionario,
no anzi di più, di scandaloso,
no anzi di più, di sconvolgente,
no anzi di più, di traumatico,
no anzi di più, di scioccante, eversivo …
ecco appunto, se questi ragazzi invece di suonare Tchaikovky avessero suonato qualcosa di grezzo e violento, come qualche pezzo di Hard Rock amplificato e velocizzato al limite dell’epilessia, oppure avessero inscenato uno psicodramma farcito da grida e urla di terrore, inquietanti scricchiolii d’ossa spezzate alternati da ruggiti di martelli pneumatici ed aereo turbine a tutta manetta, avessero inscenato una “porcheria” insulsa e vuota quanto un “grande fratello” … oppure in stile con alcune performance artistiche contemporanee (Abramovich insegna) …. ecco che allora, sbarrate tutte le uscite di emergenza, questi “artisti- realisti” avrebbero sicuramente ottenuto più attenzione, i sorrisi di formaldeide sarebbero spariti e tutti “loro Signori Onorevoli e Dottori”, zitti e muti, avrebbero dovuto sedersi ed ascoltare così come noi siamo costretti a sorbirci da loro sempre la stessa musica … più tasse, più gabelle, meno diritti, meno lavoro, meno qualità nei pubblici servizi…
Ragazzi, tenetelo bene a mente, vale per la prossima volta……. solo così il successo è garantito!
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