20. MATERIA BRUTA (dopo aver ascoltato la performance del Prof I….. e per gli altri “aleatori” o “post-avanguardisti”)

31 maggio 2018

/ di Mag

Il materiale sonoro/suoni, silenzi, inclusi rumori, respiri/ la sola materia grezza privata di ogni concetto organizzato ossia privato di un codice,  di una scelta, un fattore semantico ricercato, una consuetudine preposta, un’idea manifesta fa si che   l’unico messaggio evidente è la cronaca del fatto,  la rappresentazione irripetibile,  l’esecuzione  originale,  la “Prima”,  nascita e morte di quel momento, così come è la vita che in ogni momento scorre e nulla può fermarla  (se non, per quanto riguarda la vita biologica, la morte) .

Noi tutti uditori siamo partecipi a quel evento solo con il nostro esserci ma il nulla ci viene e nulla ci resta.

Tutto diventa un’astrazione, un gesto vuoto di un animale selvatico, una ricerca disperata di quel nulla primordiale, un voler fare di tutto tabula rasa, voler cancellare la storia dell’uomo,  voler cadere nell’oblio, nel caos sia  produttivo che percettivo,   nella irrazionalità,  la morte dell’Homo sapiens, morte della filosofia e ritorno dell’uomo alla condizione animale.

Si perpetua tutto questo solo perché  si è incapaci di pensare un tempo creatore che possa scaturire da un fatto evolutivo e, per certi versi, a noi naturale, da un raffinamento del gusto, da un periodo di accrescimento culturale, da un nuovo “Rinascimento” intellettuale.

Non è ripartendo da zero che si può migliorare il museo immaginario della musica e contribuire così a determinare un futuro più radioso per la razza umana.

Quando il materiale “bruto”  si sostituisce al pensiero si rischia di dar sfogo ad una gestualità gratuita e forse anche un po’ rinunciataria.

Non so fino a che punto questa si possa dire “Arte”  musicale ( e non solo in riferimento alla musica), forse tutto ciò rientra più nelle sfere delle Scienze che studiano e ricercano nel campo della psicologia e l’antropologia.