il punto di vista
“INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN AMBITO MUSICALE”
27 marzo 2019
/ di Mag
“Il computer è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti” Umberto Eco
E’ già da alcuni anni che si effettuano esperimenti utilizzando l’intelligenza artificiale (IA) in ambito musicale, ossia si progettano macchine, per l’appunto definite “intelligenti”, in grado di riprodurre e comporre musica in maniera autonoma.
Queste macchine e qui si parla ovviamente di computer, sono in grado di scomporre la musica in dati matematici e seguendo diverse logiche comparative e di stile imparano rapidamente a comporre nuova musica, in alcuni casi anche interagendo con artisti umani.
Inizialmente la ricerca sull’IA si rivolgeva a prodotti indispensabili per il miglioramento della vita umana come ad esempio aumentare la sicurezza degli uomini alla guida di automobili ecc.. oggi si è andati oltre e si cerca di applicare queste innovative tecnologie anche in settori artistici e culturali e fra questi non potevano mancare le applicazioni in campo musicale.
Non più tardi di qualche giorno fa Google aveva lanciato dalle sue pagine un “softwriters” musicale denominato “Doodle” capace di armonizzare nello stile barocco di J.S.Bach una melodia composta su pentagramma da un qualsiasi utente. Il sistema si basa sullo studio e l’analisi delle melodie espresse nei 306 corali di Bach: l’intelligenza artificiale riprende e memorizza gli esempi utilizzati nelle melodie scritte dall’illustre Autore per realizzarne delle simili e fissare dei “pattern” base a modello per le nuove creazioni proposte.
Lo scopo di queste tecnologie è di sostituire abilità ed azioni che prima venivano e potevano essere svolte solo dopo anni di studi e di apprendimento e quindi si vorrebbe rendere la vita più pratica e tutto dovrebbe apparire più facile ed intuitivo.
Ma le sorprese non finiscono qui ed i risultati sono ancora più stupefacenti ! Ad esempio la Huawei è riuscita a portare a termine tramite l’ausilio della IA l’ottava sinfonia di Schubert e questa versione, poi trasposta e riadattata per orchestra dal compositore Lucas Cantor, è stata eseguita dal vivo il 4 febbraio del 2019 presso la Cadogan Hall di Londra.
E’ chiaro che non potremmo mai sapere se Schubert avrebbe concluso la propria sinfonia con le medesime note rielaborate da questi calcoli computistici, ma l’esperimento è sicuramente molto curioso.
Ormai la sfida tra l’Intelligenza Artificiale e “l’Umanità creativa” è aperta.
Forse quelle Intelligenze Artificiali che saranno sicuramente sempre più in grado di interpretare i vari stili musicali scomponendoli in oggetti computazionali scalzeranno a breve le nostre creative “Umane” intelligenze ?
Forse che tutto quello che ci viene proposto per via artificiale tramite circuiti e visori può sostituire ogni nostro rapporto tattile, il contatto diretto ad esempio fra il compositore e lo strumento: la corda di una chitarra che vibra, il pianoforte, la sua cordiera, i tasti lo scappamento, il violino con le sue corde e la sua tavola armonica, le ance vibranti di un sax ?
Io penso proprio di no e per ora noi Compositori e Strumentisti vecchia maniera, in carne ed ossa, possiamo ancora dormire sonni tranquilli, perché anche attraverso il contatto diretto con lo strumento che si determina un pensiero, un dialogo, una presenza, un sentimento e perché la “composizione”, la “creazione” resterà sempre e soprattutto un esercizio personale di libertà: tu potrai studiare tutti gli stili che vuoi e monitorizzare tutti i grandi temi che vuoi, ma l’individuo che crea quella sua grande “opera prima” è un Autore “libero”, che fa o disfa ogni sua logica a proprio piacimento ed umore, ogni uomo è libero di sbagliare qualsiasi calcolo al quale lo si voglia accostare e più spesso che si pensi è da questi “errori” o “orrori” (che dir si voglia) che nascono le migliori opere, le chiavi di svolta, mentre le produzioni “in serie”, in grande o piccola scala, sono, in pratica, destinate, alla realizzazione di innumerevoli repliche artistiche, quindi a rapida perdita di interesse.
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Senza entrare troppo in quello che il test e, i suoi punti di forza, le sue debolezze, dove e come ha implementato lasciatemi spiegare con musica in un esempio molto semplice. Tutto quello che avrebbe bisogno di fare e di presentare una serie di composizioni musicali di un gruppo di persone, presumibilmente i musicisti ben addestrati, alcuni dei quali scritti da AI e alcuni dagli esseri umani. Gli ascoltatori sarebbero poi decidere quale, AI o esseri umani, aveva scritto ogni singolo pezzo. Se i pezzi di AI sono stati etichettati come umano da un tasso di sopra migliori di possibilita i programmi che hanno scritto loro sarebbe stato etichettato come vera intelligenza artificiale. Ancora una volta, super semplificata, ma il concetto e li.