il punto di vista
13. ASCOLTO SINCRETICO
11 dicembre 2019
/ di Mag
L’ascolto deve essere il più possibile aperto e libero da vincoli, vessazioni, epurazioni, deve essere SINCRETICO.
L’ascoltatore deve arrivare a formarsi un pensiero, un gusto, una propria idea.
Chi esercita l’orecchio nell’ascolto fa ginnastica col pensiero.
Ho ascoltato di tutto fin da bambina, dalla musica romagnola da balera al Jazz, dal Rock ai canti delle Mondine, dalle voci Bulgare fin ai tamburi primitivi africani, dalle ritmiche elettroniche di B.Eno e Byrd alle sinfonie e concerti di Vivaldi, Beethoven e poi Mozart, Haydn, Brahms, Liszt, Stravinski, Mahler, Mussorgskij ed i suoi “quadri di una esposizione”…. I concerti di Tcaikovski, Shostakovich splendidi i suoi Ballet music e music da films …..E poi Allegri al pianoforte, gli assolo al sax di Charly Parker, la tromba di Miles Devis, il piano elettrico di Deodato, Corea, il grande maestro Duke Ellington, l’allegra tromba di Armstrong e poi Philip Glass, il pianoforte classico con Chopin, Schumann, Schubert, ed ancora Beethoven, Mozart Haydn, per arrivare ai precursori pianistici o meglio dire tastieristi quali Scarlatti, Bach, Handel, Telemann, Corelli, Frescobaldi, Soler…. ovviamente anche nella veste di grandi organisti, ho ascoltato anche i compositori francesi Debussy, Satie, Poulenc, Franck per arrivare a Ravel, e poi Granados, Albeniz Bartok, Gershwin, Piazzolla, Copland ecc .. ma poi ho ascoltato Terry Riley ed i suoi arcobaleni, la musica concettuale di Cage ed il suo piano preparato, Interessanti alcuni lavori di Ligeti e Nono, non mi sono negata neanche la musica etnica come l’indiano Shankar od il pakistano Nusrat Fateh Ali Khan, la musica klezmer in genere, su tutti i Klezroym, le romanze e canzoni napoletane, ho ascoltato la musica rock psicadelica di Jimmy Hendrix, i Pink Floyd, la voce rock end blues per eccellenza della Joplin, la musica degli Hippy rivoluzionari anni 60 con Dylan in testa e poi le belle voci dei Platters di Nat king Cole, i Beach Boys, la poetessa Patty Smith, la musica americana rock fine anni 50 e primi anni 60 di Elvis Presley, Chuck Berry, il piano boogie di “Fats” Waller, non ho dimenticato di ascoltare i nostri cantautori anni 70’ De Andrè, Baglioni, Cocciante, Branduardi, Battisti, Guccini, Endrigo, Dalla, Venditti, Vecchioni e tanti altri …. poi I Van del Graf Generetor, Frank Zappa, i Rolling Stones, i Beatles, gli Who, gli Osibisa, i Mango Jerry, i Deep Purple, i Talking Heards, l’Ella del Blues, Donna Sammer, Michael Jackson, Bowie, Genesis, gli Eagles, n Gli America, i Doors, il pianisti Jazz Marco di Marco, Pieranunzi e Bollani ma anche Ludovico Einaudi, Luttazzi, e quel mostro di Keith Jarrett ma poi ho ascoltato anche Ennio Morricone, Nino Rota, Stelvio Cipriani, Williams, Hans Zimmer e tanti altri autori di musica da films, mi piace anche la compositrice russa Gubaidulina e le miniature pianistiche di Giya Kancheli poi l’italiano Dallapiccola, Ottorino Respighi e Ferruccio Busoni mi incuriosiscono….
Quanti ne ho dimenticati? Mendelssohn, Grieg, Clementi, Couperin, Schoenberg ed i nostri meravigliosi operisti Verdi, Puccini, Rossini, Donizetti, Bellini senza dimenticare il grandissimo Wagner ……
Led Zeppelin, mano “lenta” Clapton, gli sfortunati Steve Ray Vaughan ed il gruppo dei Lynyrd Skynyrd, Elton John, Police e Sting, Dire Straits, Lou Reed, Springsteen, Simon e Garfunkel, gli Yes, i Queen, gli Emerson Leke end Palmer, Crosby, Stills, Nash e Young, Tina Turner, i Green Day, i Muse …
Celentano, De Gregori, le grandi interpretazioni di Mina, Luigi Tenco, Gino Paoli, i concerti grossi dei New Trolls, lo swing italiano del Quartetto Cetra …. I Giganti, i Pooh, PFM …. Ed oggi Ramazzotti, Tiziano Ferro, Antonacci, la Nannini, la Pausini, Irene Grandi, alcune canzoni di Ligabue. l’intramontabile Vasco Rossi ….
Il clarinetto magico di Sidney Bechet e quello di Benny Goodman, il piano di Brubeck, il blues di Ray Charles, e quella chitarra speciale di John lee Hooker, i gruppo fusion dei Mahavishnu Orchestra con il chitarrista elettrico John mcLaughlin, la tromba di Marsalis, il grande maestro di chitarra Pat Metheny, il pianista nero Theloniuos Monk, il basso fusion di Jaco Pastorius, i clarinetti di Gianluigi Trovesi, e poi i Weather Report e le percussioni magiche di Nana Vasconcelos , la curiosa tromba di Fresu, stimolanti anche le fusioni classic-Jazz dei The Modern Jazz Quartet…
ma poi chissà quanti altri ancora …
Appare evidente da questa del tutto parziale lista che la mia mente è aperta a tutti i tipi di ascolto: perché si può intravvedere ed ascoltare buona musica ovunque.
Anche le balene nelle profondità dei mari sembrano cantare e così pure l’universo emette un suono, una musica ancora incomprensibile ma che racchiude la voce primordiale della vita.
La nostra vita deve prevedere veri e propri incontri di ascolto musicale. (Ad esempio lungo una spiaggia fermarsi ad ascoltare il canto del mare, sul crinale di una monte ascoltare il suono del vento….)
Questi saranno delle vere scuole di apprendimento che ci permetteranno di aprirci le orecchie e ci permetteranno di capire e svelare i segreti delle musica.
Un inizio di un cammino che dovrà durare tutta la vita.
I suoni che provengono dall’esterno si apriranno al nostro orecchio e raggiungeranno il nostro inconscio che così si formerà e si arricchirà il grande MARE CREATIVO dal quale ogni artista attinge, secondo la propria personale sensibilità, e illuminato vive e crea le proprie opere.
Occorre sfondare quelle porte chiuse, fuggire da un certo modo di insegnare musica a compartimenti stagni, abbandonare le formalizzazioni, le clausure mentali per accedere alla “creatività” del singolo: suggestioni soggettive che potrebbero, per assurdo, essere uguali ad altre suggestioni ma questo non squalifica l’intenzione:
perché l’arte”musicale” (e non solo questa) non deve essere il “prodotto” di un sistema organizzato, ma una espressione, una emozione, un libero pensiero che suggella un’idea anche se non necessariamente condivisa, condivisibile da tutti.
Perché il vero artista
non e’ uno che va a caccia di consenso
e’ uno che plasma il consenso
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