il punto di vista
35. Il perché “il pulcino pio” (*) ha il suo mercato e perché chi esce dal “Conservatorio” d’indirizzo “classico” è (di solito) destinato a morire di fame.
15 novembre 2017
/ di Mag
Innanzitutto bisognerebbe chiedersi se il “Conservatorio”, ovvero il più alto livello istituzionale di insegnamento musicale in Italia, voglia continuare imperterrito ad indirizzare la maggioranza dei propri sforzi verso l’approfondimento di conoscenze tecniche/storico-tecniche e non invece intenda anche prodigarsi verso una maggiore capacità di tradurre le proprie “sofisticazioni” IN UN PIACERE ISTANTANEO.
La musica “classica” insegnata e così come la si insegna, non è accessibile a tutti perché occorre essere in grado di coglierne e distinguerne i “dettagli”: ogni singolo dettaglio é stato progettato (tono, andamento, timbro);
anche la musica improvvisata o composta solo in parte e qui intendo dire fissata in una forma definitiva attraverso una forma scritta, (ad esempio la jazz) ed è sicuramente ricca di dettagli interessanti che si devono scoprire e poi (possibilmente) capire.
Questi “dettagli” nascondono il significato musicale e fanno scattare in chi ascolta un’idea o un’immagine, un movimento, una percezione, un ricordo …. Per poter intraprendere fino in fondo questo percorso cognitivo ed immaginario é necessario certo avere delle “conoscenze” ma l’idea che la “ragione” e “l’immaginazione” debbano essere separate e tenute isolate finisce per nuocere ad entrambe.
IL SIGNIFICATO DELLA MUSICA (in generale) non chiede di essere decifrato : CHIEDE DI ESSERE VISSUTO.
Ecco il punto…. la “musica classica” è oggi vissuta dalla gente ?
O fa parte di un mondo “elittario” in definitiva un mondo antico, ormai tramontato ?
Se si domanda a un ragazzo di oggi
“Qual’è per voi giovani “musica classica” ?”
Voi pensate che risponderebbero Beethoven, Mozart, Chopin …. ?
La loro risposta sarà : Beatles, Rolling Stones, Pink Floyd, Metallica, AC-DC, Muse, Coldplay, U2, Green Day, e poi forse anche Fedez, J-Ax, Adele, Michael Jackson ecc ecc… e se poi domandate loro : “Ed allora per voi Mozart e Beethoven … che genere di musica fanno ? “
La risposta è: “musica vecchia … sorpassata, musica “logorroica” ..” “e chi sono ? Chi li conosce ? “ insomma lascio a voi immaginare gli altri aggettivi ed epiteti …
Oggi l’unica “musica classica” (nel senso storico del termine) che resta nelle orecchie della gente è quella veicolata dagli spot pubblicitari oppure quella che svolge un ruolo nel cinema ovvero le colonne sonore.
La “musica classica” che si studia tradizionalmente come tale, deve essere assorbita con attenzione per poter essere capita, essa infatti non vuole una sottomissione passiva, ma un coinvolgimento mentale.
Ma nel mondo di oggi, dove tutto si muove a grande velocità, dove vince il digitale, dove tutto è affollato, dove si deve fare sempre mille cose si hanno mille idee, dove tutto sfugge e tutto muore in fretta spinto da continui cambiamenti tecnologici e da conflitti culturali…. il tempo per ascoltare, per capire per lasciarsi coinvolgere forse, non c’è più.
Oggi quella musica “classica” così come è intesa ed insegnata con stampo strettamente tradizionale è una cosa morta, è un prodotto destinato per pochi cultori intellettuali, ricercatori criptici di opere monumentali e studiosi di preziosissimi cimeli antichi.
LA MUSICA CLASSICA SI DICE APPUNTO CLASSICA PERCHè DEVE ESSERE ANCORA VIVENTE E CONTINUARE A VIVERE INSIEME A NOI NELLA NOSTRA QUOTIDIANITà.
E’ solo se sarà così, io continuerò a difenderla e griderò ai quattro venti : Evviva la musica classica !!
(*) “il pulcino pio” è una composizione musicale con una facile e allegra melodia infantile di tipo strofico e ritornello sul genere della “vecchia fattoria”, che ha avuto un gran successo come “tormentone”estivo ed ha vinto a tutt’oggi, come campione d’incassi, un disco d’oro.
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