E’ molto raro uscire dalla prima serata di Sanremo con un senso compiuto di soddisfazione per quanto proposto in gara, ma restando un pochino sugli specchi, possiamo dire che anche questa ventesima edizione del Festival non si smentisce. Quindi, premettendo che nulla mi ha fatto esclamare : “oooo questa mi piace proprio !” , si è passati ad ascoltare brani nel loro insieme apparentemente “insignificanti” ad altri piuttosto “banali, quasi scontati” alcuni al limite dello “stravagante, per certi versi interessanti” poi in ultimo uno o due veramente “indigesti”. Dispiace poi dire che alcune voci storiche sono arrivate piuttosto “affaticate”…. peccato. Ma passando a fare alcuni nomi: sono salvabili i brani proposti da Morandi, Mahmood e Blanco, Ranieri e in questo caso sottolineo il testo meritevole sicuramente di un premio artistico, il brano estivo e ballabile del soggetto tutto vestito di rosa D’Amico e per “furbizia artistica” segnalo il brano di Achille Lauro orecchiabile e ben appoggiato sul coro gospel.